Corridoi umanitari e soccorso in mare

Ancora vittime nel Mediterraneo, che vanno ad aggiungersi alle oltre 1.200 persone morte quest’anno nel tentativo di raggiungere l’Italia dalle coste nord dell’Africa.

Ma quanto successo martedì 12 settembre a Pozzallo, costa sud della Sicilia, ha suscitato maggiore indignazione perché i 6 rifugiati siriani e afghani erano morti di fame e di sete, e perché tra loro c’erano due bambini di uno e due anni.

È inaccettabile che l’Europa si ostini a lasciar morire nell’indifferenza sempre più colpevole persone in fuga da guerre, persecuzioni e miseria, senza alternative legali per arrivare in Europa in maniera degna e sicura.

Da più parti si chiede l’attivazione di “corridoi umanitari”, quote d’ingresso per la gestione di una migrazione ordinata e sicura, il soccorso in mare più tempestivo ed efficiente.