Tredicina di S. Antonio

Le comunità immigrate della Diocesi di Padova, anche quest’anno si ritroveranno alla Basilica di S. Antonio per preparare la grande festa di un Santo che è onorato nel mondo intero. La Celebrazione si svolgerà il 9 giugno 2019 e come di consuetudine sarà un grande momento di preghiera, di ringraziamento per l’anno pastorale che volge al termine e una grande invocazione di pace e serenità per il mondo intero.

La devozione che gli immigrati manifestano a S. Antonio sarà evidente anche nella processione della statua del Santo per le vie della città che si svolgerà il 13 giugno.

Una larga rappresentanza delle varie comunità saranno presenti con i loro costumi e le loro bandiere ma soprattutto con la loro fede.

Oggi è stata la giornata dei Migranti con la Santa Messa delle ore 12.15 tradizionalmente riservata alle Comunità dei Migranti residenti in Diocesi. I ritmi degli djambè hanno sottolineato i ritmi dei cuori di questi popoli per il Santo. La Basilica risuonava dunque di mille idiomi diversi, animata da musiche e colori che raccontano di una devozione verso Antonio che travalica usanze, culture, confini: una pluralità di strumenti diversi che si congiungono sino a comporre una armonia perfetta.

Presenti le comunità di Africani francofoni e anglofoni, di Cinesi, Filippini, Indiani, Ispano Americani, Polacchi, Romeni di Rito Latino e di Rito Bizantino, Sri-Lankesi, Ucraini di Rito Bizantino, rappresentati dai loro sacerdoti che hanno concelebrato la Liturgia delle ore 12.15.

Don Elia Ferro, Direttore Ufficio Diocesano Pastorale dei Migranti che ha concelebrato: «La Tredicina è un momento molto importante: da un lato è il coronamento di un anno di lavoro e dall’altro è un momento di incontro sotto lo stesso tetto per condividere la stessa fede. Quest’anno l’intonazione è il ricordo che siamo un popolo di pellegrini: pellegrini come Sant’Antonio; pellegrini perché veniamo dal mondo intero e perché, in fin dei conti, tutti siamo qui provvisoriamente con il sogno chi di un ritorno a casa, chi di un lavoro, chi di una vita completa e piena. Siamo tutti pellegrini perché quando alziamo gli occhi al cielo ci accorgiamo che la Terra è piccola e grande allo stesso tempo.» Il tema della Tredicina di quest’anno è l’incontro con l’altro: come lo declinate secondo l’esperienza annuale di lavoro con i  migranti? «Quella di oggi è una Chiesa dove tutti siamo responsabili – ha risposto don Elia Ferro –. Non solo confronto con l’altro ma uno scoprirsi accanto all’altro ognuno con la mano nella mano dell’altro per guardare avanti insieme

La celebrazione è stata presieduta da don Essoh Désiré Essis (diocesi di Yopougon, Costa d’Avorio): «Oggi è un giorno speciale per la Chiesa, per noi tutti, perché celebriamo un Santo che è un Dono di Dio per aiutarci  fare il suo lavoro. Siamo qui come comunità etniche per celebrare con gioia questo evento

L’Omelia è stata pronunciata da don Marius Catrintasu romeno di rito latino: «Siamo qui oggi per celebrare ciò che lo Spirito Santo ha fatto per noi. Siamo in tante nazionalità diverse, ma riunite davanti a  Gesù Cristo che ha lasciato questa Terra per mandare lo Spirito Santo a creare per noi, anche se siamo diversi,  sentieri di vita

 

Da Il Gazzettino di Padova di lunedì 10 giugno 2019

 

Qui il programma di tutto la tredicina