L’Italia non può rifiutarsi di fare sbarcare i naufraghi soccorsi in mare da qualunque genere di navi di soccorso e non può discriminare i superstiti sulla base delle loro condizioni di salute. Con una ordinanza di 11 pagine il presidente del Tribunale di Catania Marisa Acagnino liquida la “dottrina Piantedosi”, che in quella circostanza aveva parlato di “carico che ne dovesse residuare”, condannando il governo a pagare le spese legali nel procedimento mosso dai legali di “Sos Humanity”.
L’organizzazione umanitaria nel novembre scorso vide toccare terra i richiedenti asilo solo dopo l’intervento delle autorità sanitarie che ordinavano l’immediato sbarco. «Fra gli obblighi internazionali assunti dal nostro Paese, vi è quello di fornire assistenza ad ogni naufrago, senza possibilità di distinguere, come sancito nel decreto interministeriale applicato nella circostanza, in base alle condizioni di salute», scrive il presidente del Tribunale civile di Catania.