L’attualità del giorno di Pentecoste a colpo d’occhio su diverse colorazioni della pelle e su abiti di altre latitudini e culture. L’orecchio teso all’ascolto di altre lingue. La Santa Messa delle Comunità Cattoliche degli immigrati, celebrata domenica 5 giugno nella Basilica del Santo a Padova ha dato l’evidenza di quanto è descritto nel libro degli Atti degli Apostoli, al capitolo 2: si trovavano a Gerusalemme popoli di ogni nazione, Parti, Medi, Elamiti…e sentono parlare gli apostoli nelle loro lingue delle grandi opere di Dio.
Don Gianromano Gnesotto, Direttore della Migrantes Diocesana, l’ha evidenziato nell’omelia:
L’attualizzazione della pagina degli Atti degli Apostoli su quanto avvenuto a Pentecoste, si può così rendere: si trovavano nella Basilica del Santo popoli di ogni lingua e nazione: africani, indiani, cinesi, ucraini, polacchi, romeni, srilankesi, latinoamericani, per dare lode al Signore ed essere presenza di una profezia che si sta realizzando.
Ha infatti sottolineato che la storia delle migrazioni mostra il disegno di Dio, quello di fare di tutti i Popoli una famiglia di Popoli, allargando il concetto di patria oltre i confini materiali, facendo patria dell’uomo il mondo. “Un mondo in cui non ci si sopporta, ma ci si apprezza e accoglie. Un mondo in cui non c’è indifferenza, ma sollecitudine, aiuto e amicizia” conclude Gnesotto.