Nella sede dell’Archivio antico dell’Università di Padova martedì 3 dicembre è stato presentato il Rapporto Immigrazione 2024.
Ai saluti iniziali è seguito l’intervento introduttivo di don Gianromano Gnesotto, responsabile dell’Ufficio per la Pastorale dei migranti della diocesi di Padova, e la presentazione da parte di Simone Varisco, uno dei redattori del Rapporto. Si sono alternati gli interventi del prof. Marco Mascia, del vescovo mons. Claudio Cipolla e del prof. Stefano Allievi.
Nel suo intervento, il vescovo di Padova ha sottolineato che “la memoria storica di questo XXXIII Rapporto Immigrazione ci porta agli inizi, nell’anno 1991, quando un sacerdote, mons. Luigi Di Liegro, allora direttore della Caritas romana, immaginò un Dossier, una raccolta di dati statistici e di analisi sul fenomeno allora abbastanza recente dell’immigrazione. Lo riteneva uno strumento necessario per un’informazione oggettiva sulla realtà degli immigrati in Italia, come una sorta di atto di carità nei confronti di un’opinione pubblica altrimenti poco informata. Si trattava di avere a cuore anzitutto le persone immigrate, nella corretta convinzione che non sono problemi, ma persone. Pur evidenziando le criticità, nei dati e nelle analisi dei dati emergevano fin da subito le potenzialità delle migrazioni, in alternativa ad una visione distorta, se non ostile. Da allora, anno dopo anno, è compito della Caritas italiana e della Migrantes nazionale fornire alla società e alla Chiesa una visione il più possibile oggettiva del fenomeno migratorio”. Ed ha ancora evidenziato che “la vera sfida non è il contenimento dei flussi, o il contrasto all’immigrazione irregolare, erroneamente detta clandestina. La vera sfida è l’incontro delle culture, l’intercultura. È una sfida che richiede energie e preparazione, come nelle grandi imprese. Una sfida che da tanto tempo è stata affrontata positivamente da molte realtà associative e istituzionali come questa Università, nella nostra Diocesi. Una sfida non facile, non scontata, non priva di contraddizioni. È comunque una sfida non evitabile”.