Nobel Africano

Abdulrazak Gurnah è il nuovo Nobel per la letteratura. L’Accademia svedese ha scelto lo scrittore nato nell’isola di Zanzibar (Tanzania), nel 1948, e arrivato in Inghilterra come rifugiato alla fine degli anni Sessanta.
Nelle motivazioni per l’assegnazione del Nobel si sottolinea “la sua intransigente e compassionevole penetrazione degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel divario tra culture e continenti”.
Scrive l’Accademia svedese: “Gurnah ha pubblicato dieci romanzi e molte raccolte di racconti. In tutti i suoi lavori ricorre il tema dei rifugiati. Ha iniziato a scrivere a 21 anni mentre era in esilio in Inghilterra e nonostante il Swahili fosse la sua prima lingua, presto l’inglese è divento la sua scelta letteraria. La lingua letteraria della tradizione inglese da Shakespeare a V.S. Naipaul ha molto influenzato il suo lavoro. Un’opera nella quale lo scrittore sa però rompere la convenzione mettendo fine alla prospettiva coloniale valorizzando quella delle popolazioni indigene“.
Tra i suoi romanzi più noti Desertion (2005) tradotto in Italia l’anno dopo da Garzanti con il titolo Il disertore, una storia che narra l’incontro tra un inglese, studioso dell’oriente, e un africano che lo salva nel deserto. Il suo romanzo di esordio è Memory of Departure del 1987: ambientato in Africa, racconta un’insurrezione fallita. In Italia sono stati pubblicati da Garzanti tre suoi romanzi: oltre a Il disertore, Paradiso (2007) e Sulla riva del mare (2002). La casa editrice milanese sta ora pensando alla loro ristampa.
Da quando il Nobel per la letteratura è stato istituito nel 1901, Gurnah è il quinto autore africano a vincerlo, dopo Wole Soyinka (Nigeria, 1986), Naguib Mahfouz (Egitto, 1988), Nadine Gordimer (Sudafrica, 1991) e John Maxwell Coetzee (Sudafrica, 2003).