Santo il “padre dei migranti”

La grande famiglia dei migranti, oltre duecento milioni di persone, ha per madre Santa Francesca Cabrini e per padre San Giovanni Battista Scalabrini. Con la celebrazione di domenica 9 ottobre in Piazza san Pietro che proclama Santo Gioba, come si firmava, Scalabrini, si forma una coppia di ferro che protegge e promuove figlie e figli che non godono di particolari simpatie. Perché giudizi e pregiudizi, rigurgiti e posizioni esecrabili nei confronti degli immigrati lievitano anche in ambienti poco sospetti. Allora questa santificazione è una benedizione dal cielo.

Tutto inizia da uno sguardo attento e da una coscienza viva, come si capisce da un suo scritto del 1887: ‹‹In Milano fui spettatore di una scena che mi lasciò nell’animo un’impressione di tristezza profonda. Di passaggio alla stazione vidi la vasta sala, i portici laterali e la piazza adiacente invasi da tre o quattro centinaia di individui poveramente vestiti, divisi in gruppi diversi. Erano vecchi curvati dall’età e dalle fatiche, uomini nel fiore della virilità, donne che si traevano dietro o portavano in collo i loro bambini, fanciulli e giovanette tutti affratellati da un solo pensiero, tutti indirizzati ad una meta comune. Erano emigranti. Di fronte a uno stato di cose così lacrimevole, mi sento umiliato nella mia qualità di sacerdote e di italiano, e mi domano: come venir loro in aiuto?».

Era Vescovo di Piacenza, e subito la sua Diocesi divenne il mondo. Iniziò con una serie di conferenze nelle principali città italiane per sensibilizzare l’opinione pubblica. In nave varcò l’Oceano per incontrare le comunità italiane emigrate in Brasile e negli Stati Uniti. Mandò sacerdoti e catechisti nei porti d’imbarco per proteggere gli emigranti dagli speculatori, assisterli lungo il viaggio, aiutarli dopo lo sbarco, costruire con loro nuovi paesi, che prendevano le denominazioni nostalgiche di Nova Bassano, Nova Venezia, Nuova Brescia…

Fu determinato a dare forma stabile all’apostolato per i migranti, anche quando in molti cercavano di dissuaderlo dicendo che il fenomeno delle migrazioni si sarebbe esaurito in poco tempo, e che era inopportuno costituire una Congregazione di missionari e di missionarie.

Scrisse di lui il suo amico Toniolo, capostipite degli studi sociali cattolici in Italia: “Ebbe l’intuizione dei fatti avvenire“. Scalabrini andò addirittura oltre, con una visione profetica sulle migrazioni come via per un’unica famiglia umana.

Adesso che è Santo, i migranti possono alzare la testa.

Gianromano Gnesotto